L’ondata di freddo che ha colpito la nostra zona dal 18 al 22 Aprile 2017 verrà ricordata per la neve a quote di bassa collina, ma soprattutto per le tre gelate consecutive, un evento molto raro per la seconda metà di questo mese.
Il peggioramento inizia nel pomeriggio del 18 Aprile, con un drastico calo della temperatura in seguito all’attivazione di forti venti nord/orientali. A San Giustino, dopo una massima di +17,0°C, la temperatura scende in poche ore a +6°C, con raffiche anche superiori agli 80 km/h. Le precipitazioni sono assenti in pianura, ma in varie zone appenniniche vengono segnalate nevicate fin verso gli 800/900 m:
Il 19 Aprile l’afflusso da N/E porta aria ancor più fredda, degna dei mesi invernali, tanto che poco dopo l’alba un nucleo proveniente dall’Adriatico provoca nevicate a quote molto basse.
Intorno alle 7:30 la neve, per un quarto d’ora, riesce a spingersi addirittura fino a San Giustino, ovviamente senza accumulo vista la temperatura di +3°C. Sopra i 500 m invece il paesaggio si imbianca in modo deciso:
Il 20 Aprile, nonostante un po’ di ventilazione, viene registrata la prima minima negativa. Il 21 e 22 Aprile, i cieli sereni e l’aria fredda ancora ben presente, causeranno altre due gelate ancor più intense.
Ecco le minime registrate nei 3 giorni:
San Giustino Nord: -0,1°C, -0,5°C, -0,7°C
San Giustino zona Palakemon: -0,7°C, -1,4°C, -2,2°C
Zone di campagna: -2°C, -2,5°C, -3°C
I danni alla vegetazione sono evidenti: patate, noci, ficaie, ciliegi e viti sono stati “bruciati” dal gelo, visto che in questo periodo la ripresa vegetativa era ben avviata:
In conclusione questa può essere considerata, in riferimento alla seconda metà di Aprile, come una delle ondate di freddo più intense degli ultimi decenni.